A.M.: “Cieli di Terra” è la tua prima pubblicazione?
Salvatore Gurrado: Sì è stata la prima, il sentimento che ho provato ed una forma di organicità, come in un arto reciso. La mia poesia non è altro che una caduta residuale di me, che si distacca da me. La Poesia e Vita come irripetibilità dell’evento vivente una volta sola
A.M.: Quanto è importante per un poeta saper “osservare” il presente?
Salvatore Gurrado: Io credo che per un Poeta sia importante saper "osservare" in qualsiasi modo la realtà, visiva, scritta, uditiva, ciò che il poeta non deve fare essere indifferente. Il poeta è capace di cogliere lo straordinario nell’ordinario
A.M.: Qual è la poesia pubblicata in “Cieli di Terra” che senti possa arrivare maggiormente ai lettori?
Salvatore Gurrado: Da scrittore non so come ci si possa sentire da lettore, le poesie sono emozioni, sono frammenti, sono strappi violenti alla vita, ma sopratutto le poesie sono emozioni, e perciò come tutte le emozioni sono vario-pinte, ogni lettore trova una parte di se, trova l’amore, la gioia, il dolore, la natura, trova se stesso attraverso me.
A.M.: Ti sei trovato bene con la casa editrice Rupe Mutevole? La consiglieresti?
Salvatore Gurrado: Due motivi mi indussero ad accettare il difficile compito che altri avrebbero certo assolto assai meglio, l’amore per la poesia e la fiducia dell’editore, un grazie sentito a Gioia Lomasti l’anima di ogni speranza
A.M.: Progetti per il 2011? Qualche altra pubblicazione?
Salvatore Gurrado: Credo di sì, ma questo dipende dai miei neuroni, dai miei anni, e sopratutto dagli editori